
Vedran Mornar, ministro croato della scienza, dell’istruzione e dello sport, è in Svizzera dal 19 al 22 ottobre per capire meglio il funzionamento della formazione professionale nel nostro Paese attraverso la visita a diverse aziende che si occupano di formazione degli apprendisti e a scuole universitarie che trasmettono conoscenze pratiche di tipo specialistico.
Di particolare importanza per il sistema di formazione professionale croato sono le formazioni nel settore sanitario. Vedran Mornar è soprattutto interessato alle varie figure professionali nell’ambito dell’assistenza sanitaria e alle possibilità di cooperazione con le università. Al ministro saranno illustrati inoltre nel dettaglio i programmi di formazione e di perfezionamento dell’industria farmaceutica. Riferendosi direttamente alla pratica, il programma punta a mostrare al visitatore croato l’importanza della collaborazione tra attori pubblici e privati nel campo della formazione duale.
Un altro settore della formazione professionale preso in considerazione durante la visita è quello delle professioni artigianali. È previsto uno scambio con apprendisti sugli aspetti pratici della formazione in ambito tecnico, meccanico e della lavorazione del legno all’interno di laboratori e officine; mentre per l’analisi dei programmi e dei contenuti della formazione sono in programma incontri nei centri di formazione di Lucerna, Berna e Olten.
Le competenze tecniche svizzere rafforzano la Croazia come polo di ricerca favorendone una maggiore interconnessione a livello internazionale. Il contributo finanziario e specialistico punta a modernizzare il sistema croato di formazione professionale per adeguare le formazioni alle nuove esigenze dell’economia.
Con il contributo all’allargamento la Svizzera coopera alla riduzione delle disparità economiche e sociali nell’Europa allargata. Il contributo è espressione di solidarietà e responsabilità e sostiene lo sviluppo economico della Croazia, ma in ultima analisi è anche utile all’economia svizzera, che in questo modo può approfittare di un accesso allargato al mercato interno dell’UE.
Il contributo all’allargamento è parte integrante della cooperazione con i Paesi dell’Europa dell’Est decisa dalla Confederazione, che comprende anche la cooperazione di transizione. Mentre il contributo all’allargamento supporta i nuovi Stati membri dell’UE, la cooperazione di transizione promuove lo Stato di diritto, la democrazia e l’economia sociale di mercato in una serie di Paesi dei Balcani occidentali e dell’ex Unione sovietica che non fanno parte dell’UE.